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© GT-a, Rocca del Leone, Oltre il Colle, C005.

∎ GT-a, Rocca del Leone, OLtre il Colle, C005.

•Architecture:Giacomo Tomidei, Mattia Di Bennardo.
•Structure: Alessandro Garzanti.
•Titolo: Rocca del Leone.
•Data: Giugnio 2022.
•Concorso.
•Dimensione: 300m².
•Localizzazione: Isciator, Piemonte.

Italia, patria del teatro e degli anfiteatri, da qui si è voluto partire per comprendere la storia, non solo del territorio, ma anche della prosa e di quello che è il suo contenitore: l’architettura. La rivisitazione dell’ennagono come linea guida nella costruzione dell’anfiteatro ha voluto creare un collegamento diretto al passato ma anche sviluppare una proposta orientata verso il futuro. L’area ripensata si presenta così divisa in tre settori: quello della rappresentazione teatrale, quello dell’ingresso e quello del ristoro. Nella prima area viene creato un anello, una macchina scenica, dalle molteplici fruizioni, questa soluzione tende a creare una connessione diretta tra il palcoscenico e quello che si trova “dietro le quinte”. La chiara referenza trova proprio spunto dall’origine del nome del lago Trasimeno, inteso come “trans minus vide laco”, ossia "tra i monti vedrete il lago". La soluzione architettonica rievoca questa sensazione: la conca bassa che ospita la platea viene così connessa alle mura che sono immaginate come le colline che celavano il lago. Questa esperienza scenica stravolge la mera concezione del teatro trasformando la camminata stessa in un opera teatrale. L’anello metallico ha inoltre la finalità vera e propria di supporto a tutte le attività di cui ha bisogno un teatro per poter funzionare: questo semplice elemento si trasforma in macchina scenica andando così ad eliminare tutte quelle impalcature necessarie a far funzionare il teatro, spesso prive di progettazione e lasciate al caso. L’opera così progettata porta una valorizzazione del contesto tramite la sua funzione, infatti se così non fosse, questo elemento lasciato come accessorio, rovinerebbe la preziosa area.

•Diagramma Assonometrico degli Spazi.

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La leggera pendenza e la naturale inclinazione del terreno fanno sì che il profilo abbia un inclinazione del 8% e permetta così anche l’accesso alle persone con difficoltà motoria. Gli spalti atti a ospitare 1200 persone seguono la forma dell’ anfiteatro romano preso ad esempio ma volutamente ovalizzato in modo da adagiarsi perfettamente nella topografia del terreno, rispettando così l’idea primordiale dell’impianto della Rocca del leone che assume questa forma atipica proprio per seguire le curve di livello del promontorio. Un sottile muretto di pietra funge da terrazzamento per poter rendere maggiormente permeabili gli spalti e riducendo l’impronta a terra. L’anfiteatro viene diviso in quattro “Cunei” posti a coppie di 40 e 37 gradi così come emerso nello studio della struttura romana. Vengono così poste delle scalinate per ogni spicchio in modo da facilitare l’accesso alle gradinate. Lo spazio di “risulta” tra gli spalti e il palco attuale, che per motivi tecnici è stato preservato, ospita adesso una piccola area dove si possono aggiungere sedie per espandere i posti a sedere o utilizzare come palco per piccole rappresentazioni sceniche.

•Diagramma Assonometrico degli Spazi.

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L’Area dell’ingresso conserva la sua naturale connotazione di “foyer” dove si trova la biglietteria. Una struttura che riprendere la forma delle tende da campo tipiche delle fortificazioni del XVI-XVIII secolo verrà realizzata in legno e metallo in modo da richiedere poca manutenzione e facilità di assemblaggio e disassemblaggio. Gli stand predetti, posti di fronte all’ingresso principale forniranno oltre che le indicazioni alla visita anche una funzione di controllo dell’accesso. La copertura con struttura leggera e di facile installazione permette alla natura di impossessarsi di un artificio umano per poter integrare al meglio il progetto con lo spazio esistente. Si crea così un pergolato sorretto da esili pilastri dove al di sotto rimane uno spazio per la ristorazione e per la sosta nel quale potersi riparare dal sole e meditare. Il bookstore e cafè limitrofi concedono all’utente tutto quello di cui ha bisogno per vivere questo momento conviviale o introspettivo in quanto dotato di un’ampia libreria e di uno spazio per la ristorazione.

•Diagramma Assonometrico degli Spazi.

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Le rovine della chiesa vengono cosi valorizzate e utilizzate senza subire nessun intervento invasivo, dove un deck in legno la avvolge per una parte e ne permette una fruizione più confortevole. L’area si presenta come un susseguirsi di percorsi e verde, le piante sono state preservate nella posizione attuale e valorizzate. Nel complesso si è cercato di amalgamare il più possibile i tre elementi che contraddistinguo la Rocca. Il passato, la natura e il teatro. Gli elementi aggiunti si integrano perfettamente funzionando come un tutt’uno e creando spazialmente un teatro canonico immerso nella natura e nella storia delle mura che lo circondano: il rapporto con il lago viene valorizzato ed enfatizzato, in un connubio perfetto ed armonioso. La rocca del Leone viene finalmente completata della sua identità scenica che le permetterà di sfruttare a pieno le proprie potenzialità come opera unica al mondo.

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